Biohacker per hobby. La ”biologia fai da te” contro la teoria del caos

Cresce in rete la comunità di persone che conduce esperimenti genetici nel garage sotto casa.

Film come Jurassic Park sono destinati a lasciare il segno, non solo per gli effetti speciali che travolgevano i telespettatori nell’ormai lontano 1993. Allora il messaggio sembrava chiaro: non si scherza con l’ingegneria genetica, e soprattutto, mai sottovalutare le previsioni di eccentrici matematici sostenitori della teoria del caos! Non tutti, però, concordano con questa interpretazione, tra le fila dei contestatori, possiamo annoverare il fondatori del movimento Do it yourself biology (biologia fai da te).

Gli esponenti di questo movimento, che si fanno chiamare bio hacker o talvolta bio punk, si ritrovano in piccoli gruppi, con poche risorse, pochi strumenti, e scarsa formazione accademica, con lo scopo dichiarato di condurre esperimenti genetici.

Il fenomeno è reso possibile dalla diminuizione dei costi della strumentazione da laboratorio, che di fatto ha reso accessibile, a un pubblico molto vasto, materiale che fino a qualche anno fa era esclusiva solo delle grandi industrie. Un percorso simile a quello seguito dall’informatica, che ha finito per portare un computer nella casa di chiunque. L’ingegno dei biohacker sopperisce a qualche eventuale mancanza con trovate geniali: come riconventire un laser per cancellare tatuaggi, in un laser da laboratorio. In fin dei conti, etimologicamente, hacker significa proprio questo: una persona che riesce a trovare una soluzione a un problema in un modo non convenzionale, tramite un intuizione brillante, “a good hack” appunto. Purtroppo nell’immaginario collettivo hacker è diventato, ingiustamente, sinonimo di pirata informatico.

Per chi fosse preoccupato dalle implicazioni filosofiche di questa disciplina, bisogna mettere subito in chiaro che il progetto DoItYourself Biology (http://diybio.org) pone la questione etica in primo piano. Non assisteremo, quindi, a un proliferare di esperimenti genetici aberranti, e non ci sarà da temere che il nostro vicino allevi un velociraptor nel giardino di casa.
L’organizzazione DIYBIO promuove la diffusione della conoscenza, con riguardo all’apertura e alla sicurezza. Gli esperimenti sono condotti con la supervisione di una comunità di professionisti esperti, che hanno redatto un rigido codice etico a cui attenersi.
Il tutto è regolato da una normativa specifica, almeno negli stati uniti.

Gli esperimenti condotti dai biohacker sono molteplici, c’è chi si dedica al potenziamento delle sensazioni umane, e chi conduce ricerche sulle staminali. In un futuro non cosi lontano, cittadini consapevoli potranno gestire le proprie cellule staminali, coltivarle nel garage e conservarle nel frigorifero. Per quanto possa sembrare incredibile, le basi della biologia molecolare (cos’è il DNA, come si trasforma in RNA, come le informazioni genetiche sono codificate. etc.) possono essere apprese in due ore (almeno secondo i biohacker).
Con un periodo di addestramento intensivo della durata di due settimane con un instruttore, chiunque può mettere alla prova la sua vocazione da scienziato.

Prima che questo tipo di ricerca possa produrre qualche risultato di validità scientifica ci vorranno anni, ma i pionieri di questa disciplina non hanno dubbi: entreremo in concorrenza con la ricerca ufficiale, apportando benefici per tutti.

Questo approccio in informatica è stato vincente. Sarà la volta della biologia ?

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