Riccione. Stabilimenti balneari in protesta: ”Per lo Stato non esistiamo”

Nel 2015 lo Stato potrebbe mettere all’asta le spiagge con sopra i nostri stabilimenti balneari, costruiti con tanta passione e un duro lavoro, favorendo i grandi gruppi industriali, le mafie e il riciclaggio di denaro

Riccione. Anche qui come nel resto della riviera romagnola e in tutti i più importanti lidi italiani gli imprenditori degli stabilimenti balneari tornano a protestare. In spiaggia, ai bagni “Playa del Sol” (i vecchi bagni 108 e 109 che si sono uniti in uno stabilimento davvero eccezionale, soprattutto dal punto di vista dell’accoglienza) ho trovato uno dei 300.000 manifesti che titolano: “Per lo Stato non esistiamo”.

La protesta, spiegano gli stessi poster, è dovuta all’ipotesi che i lidi siano messi all’asta. “In nome di un Principio Comunitario,” ha spiega Riccardo Borgo, presidente del Sib, il sindacato italiano balneari aderente e Confcommercio, “nel 2015 lo Stato potrebbe mettere all’asta le spiagge con sopra i nostri stabilimenti balneari, costruiti con tanta passione e un duro lavoro, favorendo i grandi gruppi industriali, le mafie e il riciclaggio di denaro”.

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