Ma non era ”marzo” quello pazzerello? Mi sa che anche ”giugno” avrebbe bisogno di un tso
Che estate strana. Ieri ero ad Agazzano sotto la pioggia, con la mia bambina, e la osservavo giocare in casa indossando lo stesso maglione che usava in pieno inverno. Oggi sono salito sulla mia auto dopo averla lasciata al sole per tre ore, e mi è sembrato di scivolare nel forno in cui la strega cattiva voleva cucinare il povero Hänsel.
Ma non era "marzo" quello pazzerello? Mi sa che anche "giugno" avrebbe bisogno di un tso.
In ogni caso il caldo di oggi, arrivato all’improvviso, dopo che il mio corpo non certo esile si era adattato alle rigide temperature invernali di ieri, ha condizionato le mie scelte musicali. Ho ripreso in mano uno dei CD più amati della mia collezione e l’ho ascoltato fumando un toscano. Si tratta di "Concerti", di Paolo Conte.
Dopo averlo ascoltato due volte dall’inizio alla fine, ho preso in mano l’iPad e, quasi istintivamente, ho scritto questo editoriale. Solo perché mi andava di dedicare a tutti voi il verso di una canzone…
Libertà e perline colorate
ecco quello che io ti darò
e la sensualità delle vite disperate
ecco il dono che io ti farò