Proiettili a Fabrizio Corona. Un’iniziativa pubblicitaria?

”Pare vogliano uccidermi” ha dichiarato Corona, in conferenza stampa con l’amico Pierpaolo Barbieri del Caprice

Due proiettili, spediti in una busta dal Lazio e intercettati dalla Questura di Piacenza, diretti a Fabrizio Corona. Inequivocabile il messaggio della missiva: ”Non aprire locali a Piacenza”.

E’ naturale che in questi casi la Polizia debba indagare. Di fronte a minacce tanto gravi non si può scherzare. Eppure questa vicenda sembra davvero un po’ strana.

Qualche mese fa sono state messe in giro voci sulla probabile apertura di un locale estivo di Fabrizio Corona, a Piacenza, con il team del Caprice (capitanato da Pierpaolo Barbieri). Si vociferava che il locale fosse il Chicos di Borgotrebbia, tristemente noto per alcuni episodi di cronaca nera con protagoniste gang di stranieri molto rissose.

Poi l’interesse è calato, fino alla recente notizia delle minacce subite da Corona. E’ vero che negli ultimi mesi qualcosa di losco sta accadendo (penso all’incendio doloso dell’Avila, per fare un esempio). Ma è altrettanto vero che i gestori dei locali notturni di Piacenza sono persone ben note, che operano da anni, e che mai si sognerebbero di ricorrere a minacce di questo tipo.

L’effetto principale di queste minacce è, infatti, quello di accendere un faro su questo nuovo locale, creando aspettativa. Una tecnica di marketing in perfetto stile Corona, potrebbero ipotizzare i maligni.

Quello che è certo è che Corona e Barbieri hanno potuto approfittare di questo episodio per farsi pubblicità, organizzando una conferenza stampa e un incontro con i giornalisti subito dopo la gita in Questura del ”re dei paparazzi”.

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