Botti. ”La Regione dovrà finanziare nuovi progetti di borse-lavoro per i detenuti”

Emergenza sovraffollamento nel carcere di via delle Novate

Un totale di 418 detenuti, con tre brande per ogni cella singola (11 mq, in media 3,5 mq a persona) e 3 docce comuni a corridoio (25 celle) con un sistema di riscaldamento a boiler che esaurisce in breve tempo tutta l’acqua calda disponibile. E’ solo un primo sguardo sullo stato di sovraffollamento del carcere piacentino di via delle Novate.

Una condizione d’emergenza che è in continuo peggioramento. «Se la tendenza rimarrà invariata, a Natale avremo oltre 500 detenuti – precisa la direttrice Caterina Zurlo – a Piacenza finiscono anche i carcerati in eccesso di San Vittore e entro il 2012 sarà costruito un nuovo padiglione a cui sono già stati assegnati altri 200 nuovi detenuti».

Ma i problemi non si esauriscono con un semplice sguardo alle tabelle numeriche. Negli ultimi anni infatti i progressivi tagli hanno ridotto a tal punto le risorse destinate alla struttura da non permettere più percorsi di lavoro interni al carcere per i detenuti (oggi i pochi attivi sono pagati circa 40 € al mese) e rendere fondamentale l’apporto esterno che arriva dalle associazioni di volontariato. Un esempio emblematico su tutti: per rifornire il carcere di nuove coperte, il principale interlocutore è diventata la Caritas con le sue donazioni.

«Altro che riabilitazione costituzionale, una tale condizione è al limite dei diritti umani – commenta il consigliere comunale Giovanna Calciati in visita alle Novate insieme al candidato PD Paolo Botti – mentre il Governo presenta un piano carceri di edilizia giudiziaria, dimentica il degrado di quelle già esistenti, senza contare le oltre 40 strutture disponibili sulla penisola e mai utilizzate».

Paolo Botti valuta misure da adottare nel prossimo quinquennio regionale.

«Le competenze della Regione sono ovviamente limitate – sottolinea il candidato consigliere – un punto su cui dovremo senz’altro lavorare è quello di cercare di finanziare il maggior numero di nuovi progetti borse-lavoro, strumenti fondamentali per facilitare il reinserimento del detenuto e combattere in positivo il sovraffollamento».

«Nella scorsa legislatura la giunta Errani ha lavorato in questa direzione, istituendo anche la figura del Garante regionale dei detenuti – prosegue Botti – per tenere monitorato il caso piacentino e favorire la messa in rete con le possibilità offerte dalla Regione, proporrò di rendere permanenti all’interno del comitato locale carcere-città anche consiglieri regionali e deputati».

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