”Il giovin Signore in Collegio” di Miriam Turrini. Opera letteraria o plagio?

Maria Antonietta Pinna intenta causa per plagio. La sua tesi ”copiata e incollata”

E’ consuetudine tristemente diffusa, in Italia, che i professori universitari pubblichino, firmandole con il proprio nome, le tesi degli allievi. Di norma lo studente tace per paura delle ripercussioni, ma Maria Antonietta Pinna ha avuto il coraggio di raccontare la sua storia.

Il blog “Sul Romanzo”
ha pubblicato una lunga intervista alla protagonista di questa vicenda, che al termine del suo percorso universitario ha scritto una tesi dal titolo: “Il Collegio dei Nobili di Parma agli inizi del Settecento” (relatore: prof. Antonio Manconi; correlatori: Miriam Turrini, e Raimondo Turtas.).

“Il volume,” racconta l’autrice, “frutto di un lavoro certosino ed attento durato quasi un anno, si sofferma sugli aspetti più curiosi ed interessanti della vita quotidiana dei collegiali, mettendone in evidenza le abitudini alimentari, l’abbigliamento, le norme di comportamento, le malattie e tutte le attività svolte: teatro, esercizi cavallereschi, giochi”.

Veniamo all’ipotesi di plagio.

“Dato che vendo libri su web,” racconta Maria Antonietta Pinna, “navigando, per caso ho notato il titolo di una pubblicazione: “Il giovin Signore in Collegio”, di Miriam Turrini a cura di Gian Paolo Brizzi, titolo recensito anche dalla Gazzetta di Parma con frasi elogiative. Si trattava della trascrizione di un documento manoscritto inedito riguardante la vita e le attività degli studenti del Collegio dei Nobili di Parma, per gli anni 1710-1713.
Mi insospettisco…
L’indomani mattina vado alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma e trovo facilmente il libro.
Perfetto.
Il dubbio si tramuta in dolorosa certezza. In pratica Miriam Turrini si è pubblicata tutta la mia tesi di laurea. Il documento in appendice è la fotocopia della mia trascrizione. Ma il fatto che colpisce di più è che la docente si è esercitata col copia e incolla pure sul saggio introduttivo”.
L’autrice rivela alcuni dettagli davvero sconcertanti. “In pratica,” spiega nell’intervista, “tutto il documento trascritto da me nella tesi di laurea (da pag. 417 a pag. 613) è contenuto interamente nel libro della Turrini. Inoltre:
Tesi Pinna: pag. 417-418 corrisponde a pag. 312-313 libro Turrini
Tesi Pinna: pag. 419 a 447 corrisponde a: da pag. 435 a 454 libro Turrini.
Tesi Pinna: da pag. 448 a 456 corrisponde a: da pag. 267 a pag. 271 libro Turrini
Tesi Pinna: pag. 457 corrisponde pag. 456 libro Turrini
Tesi Pinna: da pag. 458 a 613 corrisponde a: da pag. 457 a pag. 555 libro Turrini, etc.etc.
Questo per citare soltanto alcuni esempi”.

Maria Antonietta Pinna ha presentato una denuncia per plagio letterario. La causa dovrebbe finire a maggio. Intanto ”Il giovin Signore in Collegio” di Miriam Turrini viene venduto in libreria e su web, ricevendo anche elogi e critiche positive.

“La Gazzetta di Parma”, per esempio, ha pubblicato una recensione per lodare i contenuti del testo, negando – successivamente – a Maria Antonietta Pinna la possibilità di raccontare la sua storia. “Mi hanno risposto con sufficienza, sostenendo che quello che dicevo non poteva in alcun modo interessarli”.

Anche “Mi manda RaiTre”, dopo una prima dichiarazione di interesse, ha fatto marcia indietro. “Son cose che succedono, il pubblico non è interessato a questo genere di storie”, avrebbe dichiarato Letizia Maurelli.

A noi la storia di Maria Antonietta Pinna interessa.

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