Brenda è la seconda vittima dopo il pusher Cafasso. La procura di Roma ha aperto un’indagine per omicidio volontario
Il corpo della transessuale Brenda, coinvolta nella vicenda costata la poltrona di governatore a Piero Marrazzo, è stato trovato carbonizzato all’interno di un appartamento in via Due Ponti a Roma, alle 4 di questa mattina.
La brasiliana, 31 anni, era coinvolta nell’indagine per i rapporti che avrebbe intrattenuto con Marrazzo; era stata ascoltata in procura a Roma, il 2 novembre, come testimone, nell’ambito dell’ inchiesta sul presunto ricatto ai danni dell’ex governatore.
Pochi giorni dopo l’interrogatorio, il 9 novembre, Brenda era stata aggredita sulla via Cassia da alcuni immigrati dell’est Europa che l’avevano derubata della borsa e del telefono cellulare e l’avevano ferita al volto.
Sconvolta, per la vicenda, l’indagine e l’aggressione, Brenda aveva dichiarato più volte di volerlsi togliere la vita.
La procura di Roma ha aperto un’indagine per omicidio volontario. Per chiarire la dinamica dei fatti, nell’abitazione della transessualei c’è stato già un sopralluogo e sono in corso gli accertamenti del caso.
Nella vicenda che ha coinvolto l’ex Presidente della Regione Lazio, Brenda è la seconda vittima. A settembre, infatti, morì per una overdose Gianguarino Cafasso, il pusher confidente di uno dei carabinieri arrestati perché accusati di aver ricattato Piero Marazzo.
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