Concerto PFM. L’assessore Dosi ha sbagliato. I generali difendono sempre le truppe in pubblico

Il Comune di Piacenza getta ogni responsabilità sulle spalle di Primiceri che dichiara ”non organizzerò più nulla a Piacenza”

Diciamoci la verità. Tutti sanno che organizzare qualcosa a Piacenza è un incubo. Le istituzioni si riempiono la bocca con tante belle parole e buoni propositi per comparire con una bella foto sul giornale, per poi sparire quando è il momento di sostenere l’iniziativa privata. E’ compito dei privati realizzare eventi, sono il primo a sostenerlo, ma le istituzioni politiche dovrebbero almeno essere d’aiuto agevolando, rimuovendo inutili ostacoli e soprattutto incoraggiando i giovani che cercano di dare qualcosa alla città, facendo coraggiosamente “impresa” in un momento storico difficile.
Salvatore Primiceri ha creato un’azienda giovane, una fucina di idee che sono state proposte al Comune di Piacenza e all’Assessore alla cultura Dosi, allo scopo di fare lucro (come ogni impresa privata deve fare), ma anche di rendere più viva la vita culturale della nostra città, che il mio caro amico Bernardo Tacchini descrive come “una necropoli a cielo aperto”.

Quando si organizzano eventi importanti possono capitare inconvenienti. Nel caso del concerto della PFM annullato, non sono così sicuro che le cause della mancata riuscita dell’evento siano da imputare all’organizzatore. Il comportamento della band e del suo management è stato tutt’altro che chiaro. Ecco perché mi aspettavo che il Comune di Piacenza, nella persona dell’Assessore Dosi, avrebbe difeso pubblicamente Primiceri. Invece, da quello che è apparso leggendo i giornali, il Comune si è sbracato di fronte alla storica band (che con i piacentini ha fatto una storica figuraccia), e senza pensarci un attimo ha gettato sull’organizzatore ogni colpa, lasciandolo solo ad affrontare il caos.
Io sono convinto che un generale debba sempre tutelare pubblicamente le proprie truppe, per poi magari strigliarle in privato… Sono capaci tutti di prendersi i meriti di un evento andato a buon fine. E sono altresì convinto che realtà giovani come la Voilier200 di Primiceri portassero qualcosa di buono alla città. E prima di mettere alla gogna una realtà imprenditoriale, costringendola a dichiarare “ce ne andiamo da Piacenza”, ci avrei pensato 100 volte.

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