Il pm aveva chiesto tredici anni per aggiotaggio, falso dei revisori e ostacolo alla Consob
Era il 2003 quando la Parmalat, una delle più prestigiose società italiane, crollò sotto il peso di un buco da oltre 14 miliardi di euro, trascinando la famiglia Tanzi in tribunale.
Ieri i giudici del tribunale di Milano hanno condannato Calisto Tanzi a 9 anni (il PM ne aveva chiesti 13) per aggiotaggio, falso dei revisori e ostacolo alla Consob. Nel mega processo per il crac Parmalat, Calisto Tanzi era imputato insieme ad otto persone (tra fisiche e giuridiche).