Amici di Maria De Filippi. La finale raccontata dal blog di Alessandra Carnevali

Sogna Marco ma sperava vincesse Pasqualino

Navigando in rete alla ricerca di spunti per gli articoli sulla finale di Amici di Maria De Filippi, mi sono imbattuto (come spesso accade) in un blog davvero interessante. Alessandra Carnevali, l’autrice, dipinge un affresco del talent show usando sfumature di colore che rivelano una rara intelligenza creativa.

Vale davvero la pena leggere il pezzo di Alessandra, che sogna Marco Carta dopo avere tifato per Pasqualino, e lancia interrogativi concreti sulle effettive opportunità che vengono offerte ai ragazzi una volta calato il sipario.

"Ribadisco quanto affermo nel titolo del post" scrive Alessandra. "Speravo vincesse Pasqualino per la sua simpatia, la sua educazione non ingessata, per il suo soriso, le sue imitazioni irresistibili e per l’insieme equlibrato delle sue qualità che ne fanno, se avrà fortuna, uno showman del futuro o un ottimo interprete di musical. Intonazione perfetta e singolare padronanza del palco. Saverio Marconi lo ha elogiato dicendo che si fa ascoltare e guardare quando è in scena e non è cosa da tutti".

"Marco Carta vince senza sorprese e senza scossoni una finale fin troppo prevedibile," aggiunge. "Sicuramente di lui arriva la "carta" vetrata della voce, il sorriso che sfodera a metà di ogni interpretazione, forse anche quando non c’entrerebbe niente sorridere. Ma poi sulla scena risulta goffo ingobbito. Ma tant’è che da subito, con le sue intemperanze e con la sua storia di vita non esattamente felice, ha conquistato il pubblico e non si è mai scollato dal primo posto in classifica".

A questo punto Alessandra Carnevali affonda il suo colpo. "Non seguo costantemente Amici, non amo particolarmente quel programma e ritengo che alla fine della fiera crei solo linfa per se stesso, Senza offrire veri sbocchi professionali ai suoi protagonisti migliori. E’ un’economia a circuito chiuso, dove i talenti, perchè ce ne sono passati parecchi di talenti ad Amici, quasi sempre restano incatenati al binomio Costanzo – De Filippi, che per carità non c’è nulla di male e coi tempi che corrono ce ne fossero. Ma quando vedi Anbeta volare in scena come se non avesse peso, ti domandi perchè sia ancora lì a fare la dimostratrice Avon dei balletti della Celentano e di Garrison. Poi Carla Fracci le chiede con rammarico "perchè non sei più venuta all’audizione al Tetro dell’Opera?" e lei le riponde, come se non avesse anima: "Perche non sono venuta.".Allora ti rendi conto che c’è qualcosa di stonato e forse, ma soltanto forse, qualcosa di sbagliato nel meccanismo post- scolastico di amici che non consente praticamente a nessuno degli ex allievi di elevarsi ed affrancarsi in una grande e luminosa carriera".

"Comunque tornando a Marco Carta. Non è che non mi piaccia. in alcune cose mi emoziona pure ed ha un’espressione in viso, da ragazzo timido di periferia, che mi ricorda quella che nell’84 aveva Eros Ramazzotti al Festival di Sanremo e , vivaddio, non quella che aveva Anna Tatangelo nel 2005. ma è come se la sua voce nelle canzoni non decollasse, e qualche volta mi fa soffrire sentirlo come se assistessi ai tentativi di volo di una gallina nell’aia. Ma non voglio essere offensiva è una similitudine per farvi capire la sensanzione che avverto. Mi spiego anche in un altro modo. Ascoltavo Pasqualino a volume medio e mi arrivavano tutte le sfumature della canzone che stava interpretando, ogni nota era percepibile dal mio orecchio. Poi cantava Marco ed era come se mi avessero improvvisamente abbassato di due tacche il volume del televisore….ma magari è solo un’impressione".

"Marco carta quindi vince e certamente lo merita come lo avrebbe probabilmente meritato anche Roberta che canta una "Destinazione Paradiso" da brivido cervico-spinale intenso e in ogni prova sfodera tutta la grinta che ha in corpo, con una forza che non sempre l’ha assistita, mi pare, nel corso dell’anno. E’ brava, ma secondo me non ha la faccia giusta, non è abbastanza personaggio. Voi mi direte ma la faccia conta? …secondo me conta, ma attenzione non è una questione di bellezza…Per fortuna Rudy Zerbi, presidente della Sony, non la penzsa come me e giudica Roberta la più valida, discograficamente parlando".

"Bellissimo invece è Francesco…fisico scolpito, faccia da poster in camera delle quattordicenni. Se non diventerà una etoile della danza finiremo forse per vederlo al cinema. Marconi gli consiglia di non sottovautare la carriera di attore.Intanto però il danzatore di Jesi vince il premio della stampa che consiste in una borsa di studio di 50.000 euro".

Conclude Alessandra Carnevali raccontandoci il suo sogno notturno.

"Alla fine della puntata sul We are the champion dedicato al trionfatore dell’edizione 2008, spengo esausta il televisore, un pò dispiaciuta per la sorte di Pasqualino che meritava di più…mi addormento e sogno Marco Carta.

Sogno di incontrarlo in un albergo romano e di parlarci a lungo, ma non di Amici, così, del più e del meno…ci sediamo su un divano e guardiamo insieme la televisione…poi arriva un suo parente ed io tolgo il disturbo. Andandomene gli chiedo la sua email per contatttarlo per un’intervista. Lui sta per darmela, ma una sua assistente lo blocca in malo modo. Lui mi grida l’email, ma io non riesco ad afferrare cosa dice e me ne vado senza email.

Che sogno strano. Mi sa che non devo più mangiare il fritto di sera".

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